Sedici azioni da realizzare entro la fine del prossimo anno, da nuove regole per il settore TLC e investimenti nella banda larga, alla revisione dell’IVA e delle regole sul diritto d’autore
, la revisione della direttiva e-privacy, a un nuovo piano per l’eGovernment. E molto altro ancora.
E’ questa la nuova strategia per il mercato unico digitale della Commissione europea, una delle principali priorità stabilite nel suo programma di lavoro.
I dati peraltro parlano chiaro e sono particolarmente impietosi proprio nei confronti del nostro Paese che si conferma uno dei paesi meno “digitalizzati” in termini di utilizzo delle possibilità che la rete offre ai consumatori: solo il 59% dei consumatori italiani usa internet,contro il 75% di media UE. Percentuali inferiori si registrano solo in Bulgaria, Romania e Grecia.
Le persone che non hanno mai usato internet sono il 32% in Italia contro il 18% in Europa.
Solo il 35% effettua acquisti online, poco più della metà della media europea pari al 63%; e solo il 14% si azzarda ad acquistare all’estero, ma in questo caso la media europea è solo di poco superiore (il 18%).
Molto bassa anche la quota di cui interagisce online con la pubblica amministrazione: il 18% contro una media UE del 32%.
Il piano intende gettare le basi per il futuro digitale dell’Europa e le azioni pianificate sono – sostiene la Commissione UE – interconnesse e si rafforzano reciprocamente.
Le 16 azioni chiave sono suddivise in tre pilastri:
– Primo pilastro: migliorare l’accesso ai beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese;
– Secondo pilastro: creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi;
– Terzo pilastro: massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale.